Le #parolemadri di Silvia Vecchini: Una foglia

by Claudia Ravaldi

Una notte una foglia sentì che il vento si era fatto di colpo più freddo

Silvia Vecchini – Una foglia

Questo albo splendidamente illustrato da Daniela Iride Murgia per edizioni corsare è uno dei miei preferiti.

Come saprà chi mi conosce da un po’, ho iniziato a raccogliere albi illustrati nel 2003, durante la mia prima gravidanza e non ho praticamente più smesso: ne ho letti a centinaia, ed aspetto sempre, trepidante e curiosa, di imbattermi in un altro albo, in un’altra storia, in un altro modo di narrare un tema della vita a me caro (cioè la vita, in tutte le sue infinite sfumature e declinazioni). 

Questo albo proviene (insieme ad un’altra ventina…) dalla Bologna Children‘s Book Fair 2018: come spesso accade, l’occhio è stato catturato dalla copertina e dopo qualche secondo le mani hanno iniziato a sfogliare le pagine spinte dagli occhi, divenuti improvvisamente ingordi e partecipi della storia di “Una foglia”.

Si dice che “non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina”: non concordo in linea generale con questa massima, e sono ancora meno d’accordo quando si tratta di un albo illustrato, nel quale la copertina è un assaggio di ciò che stiamo per andare a scoprire all’interno.

Una bella storia con illustrazioni intense e vivide.

Che parlano di una foglia.

Perchè dovremmo volere leggere la storia di una foglia?

Una foglia, una, tra miliardi di miliardi, è degna della nostra attenzione?

E cosa dovrebbe raccontarci, questa foglia, che non sappiamo già? 

Un ALTRO libro sulle stagioni?

Una foglia è  una storia bellissima piena di suggestioni e di declinazioni, in cui la semplicità del racconto permette al lettore di seguire la storia e contemporaneamente leggerla su diversi piani di lettura. Una foglia affronta temi complessi, senza calcare la mano: lascia che chiunque leggendo acceda al livello di interpretazione che può sostenere emotivamente: la storia di questa foglia può rimanere una “semplice” storia d’autunno e sull’avvicendarsi delle stagioni, oppure può diventare una storia sul passaggio del tempo, sulla fine e sul nuovo inizio, o ancora una storia sull’ineluttabilità e la resilienza.

Silvia Vecchini è quel tipo di artista che vorresti avere come vicina di casa. Perché là dove appoggia il suo sguardo, è in grado di tradurlo in un nuovo modo per vedere ciò che sta osservando, e per raccontarlo anche a te, che magari stai distrattamente guardando altro, e per portare la tua attenzione lì, dove dovrebbe stare.

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